La Sardegna è da molti considerata un paradiso terrestre e non solo per le sue spiagge e i suoi mari.
È la regione italiana con la percentuale maggiore di aree marine protette e parchi, e molte zone sono considerate di alto valore naturalistico seppure non siano mai state riconosciute da una normativa.
La Sardegna è come una cartolina: rocce trachitiche o granitiche, macchia mediterranea, foreste e boschi e una ricchezza faunistica che poche altre regioni possono vantare.
È difficile visitare zone come La Maddalena o l’Asinara e non rimanere colpiti dalle rocce a picco sul mare o dai boschi di leccio; non sorridere di fronte all’asinello bianco sardo o non guardare incantati il gabbiano corso, il gabbiano reale o il falco pellegrino.
Altrettanto difficile è non emozionarsi di fronte al Supramonte, luogo ricco di leggende e storie, con una natura boschiva senza eguali. La zona si presenta come un vastissimo altopiano calcareo caratterizzato da un ambiente estremamente aspro, impressionanti fenomeni carsici, profonde gole, grandiose foreste: luoghi inospitali e selvaggi.
Sua naturale appendice al mare è la costa del Golfo di Orosei, un’unica grande falesia.
Una delle specie più caratteristiche di questo ambiente è il muflone, animale simbolo della Sardegna assieme alle aquile reali e ai falchi pellegrini che trovano rifugio nelle gole più aspre.
Questi sono solo pochi famosi esempi di come la natura in Sardegna sia uno degli migliori spettacoli da vedere, anche per chi non è un naturalista o un amante della vita campestre: il paesaggio è così coinvolgente da rimanere sempre affascinati.
Anche il WWF ha notato la bellezza di questi luoghi, tanto che ha creato alcune oasi protette come quella di Monte Arcosu (CA), delle Steppe e di Seu (OR).
La stessa attenzione ha dedicato l’UNESCO che ha riconosciuto il parco geominerario della Sardegna come zona di interesse mondiale.
L’Unione Europea, infine, ha decretato il particolare grado di interesse naturalistico dell’isola riconoscendo nella sua Rete Natura 2000 ben 114 siti di interesse comunitario.
I luoghi che meriterebbero di essere visitati sono tantissimi e molti di essi sono sottovalutati.
Fra questi la Giara di Gesturi, zona in cui le acque piovane creano paludi nelle vaste depressioni di origine vulcanica. La presenza poi di piccole sorgenti evita il prosciugamento estivo. La fauna è molto ricca: si trovano infatti volpi, ricci, martore, poiane, gheppi, ghiandaie, pernici e upupe.
Ma l’animale più caratteristico di questa zona è il cavallino selvatico sardo-arabo, noto in tutto il mondo come l’unico cavallo selvatico esistente in Europa. Ancora oggi gli esemplari di razza pura sono circa 800. In quest’area è notevole la presenza di querce da sughero.
Anche il paesaggio del parco del Sinis ha una bellezza incontaminata e suggestiva, con l’alternanza degli immobili specchi d’acqua e dei piatti terreni coltivati.
È di grande fascino soprattutto nella stagione invernale, quando tutta l’area diventa luogo di svernamento per migliaia di uccelli e quando migliaia di fenicotteri affollano gli stagni.
Le caratteristiche degli stagni sono estremamente diverse: stagionali, come quello di Sale Porcus, che in estate possono asciugarsi completamente lasciando sul terreno una spessa crosta di sale; grandi stagni perenni, come quello di Cabras, il più vasto della zona.
Il patrimonio ornitologico di questi luoghi comprende specie ormai rare come l’airone guardabuoi o il pollo sultano, uccello delle dimensioni di un pollo, dal colore blu intenso con zampe e becco rosso corallo.